
VENTI ANNI FA nasceva a Bruxelles l’European Brain Council (Ebc), la prima associazione creata con l’intento di mettere insieme tutti gli attori principali della comunità scientifica, clinica, industriale e le associazioni dei pazienti nell’area delle neuroscienze, della neurologia, della neurochirurgia e della psichiatria: in sostanza, tutte quelle patologie riconducibili al cervello umano.
Ci sono molte buone ragioni per celebrare questo anniversario, visto l’importante contributo offerto dall’European Brain Council al dibattito politico e scientifico partito dall’Europa e arrivato anche in altri continenti. Ne parliamo con Frédéric Destrebecq, executive director dell’Ebc dal 2014, protagonista di iniziative e progetti di grande impatto strategico.
Perché la ricerca e la cura di malattie neurologiche e psichiatriche rappresentano una priorità per l’Europa?
Anzitutto è importante definire il campo d’azione dell’Ebc, che è molto vasto e complesso: parliamo di brain health, che non è traducibile letteralmente in italiano e che include diverse aree medico-scientifiche legate al cervello umano: