


Per molti non è un caso che i fiumi Po e Dora, unendosi in città, disegnino proprio le corna di quest’animale rappresentando così sulla terra ciò che in cielo corrisponde alla costellazione del Toro.
Molto spesso sono i fiumi a determinare lo sviluppo di una città. Sono quell’impronta iniziale che forgia l’identità e il destino di un luogo. A Torino scorre il Po, il più grande fiume d’Italia. È sicuramente uno dei motivi che hanno reso grande questa città e, se la guardiamo dall’alto, ci accorgiamo di qualcosa di singolare. Il capoluogo piemontese è, infatti, attraversato anche da un altro fiume: la Dora Riparia.
Due anime nella stessa città, il maschile e il femminile che si vanno a congiungere. Gli alchimisti avrebbero parlato di “nozze alchemiche”. Che Torino sia il frutto di questa unione esoterica?
UN ORIGINE LEGGENDARIA
Secondo un’antica tradizione i due corsi d’acqua sarebbero anche la rappresentazione di Osiride e Iside, le principali divinità dell’antico Egitto. Una leggenda narra che Torino venne fondata proprio da un fratello di Osiride, il principe egiziano Eridano. Questi, riconoscendo nel Po la somiglianza con il Nilo, dedicò la nuova città al dio Api, divinità venerata