
n un caldo inizio serata di settembre, circa cinque dozzine di persone si incontrano fuori dalla piccola galleria di Alma Zevi a Venezia. Sebbene siamo agli sgoccioli della Biennale di Architettura, l’inaugurazione di questa mostra di dieci delicati dipinti della giovane artista britannica Esme Hodsoll ha richiamato un pubblico stiloso, dall’estero così come dal giro veneziano. C’è la disegnatrice di gioielli Sophie Keegan Baum, in arrivo da Amburgo, che parla con l’artista e imprenditore del vetro Marcantonio Brandolini d’Adda. L’artista Andrew Huston, marito di Karole Vail, direttrice della Peggy Guggenheim Collection. Al centro del gruppo, c’è la giovane curatrice Alma Zevi che dà il nome alla galleria e che negli ultimi anni è stata una delle principali forze animatrici di un nuovo movimento culturale. Cresciuta tra la Svizzera e Londra, ha aperto la sua prima galleria nei pressi di San Marco nel 2017 all’età di 27 anni, dopo la sua laurea a The Courtauld Institute of Art di Londra. Le sue precedenti esperienze nel mondo dell’arte l’hanno portata