DIAVOLO di una scultura


«L’artista deve creare una scintilla prima di poter accendere il fuoco e prima che l’arte nasca; l’artista deve essere pronto a essere consumato dal fuoco della propria creazione
a citazione testé menzionata è attribuita a François-Auguste-René Rodin, scultore e pittore francese considerato uno dei padri della scultura moderna, a metà strada tra artista e artigiano. In questo pensiero, l’estroso artista francese descrive come scaturisce il genio crea tivo e la magia della scintilla artistica che accende il fuoco della concreta realizzazione dell’opera d’arte. Da dove nasce questo “fuoco”? Si tratta di un meccanismo misterioso. Non mancano svariati esempi, nei diversi campi artistici, di personaggi che hanno “venduto l’anima al diavolo” pur di diventare famosi e ricevere un «aiutino » nel proprio estro creativo. Rodin, in tutta la sua vita, ha esplorato questo “fuoco sacro” fino a spingersi nei meandri più oscuri del rapporto tra l’opera d’arte e alcuni strane influenze immateriali. In altre parole, la sua produzione artistica ha sempre avuto un contatto stretto con il mondo esoterico, la sua opera allo stesso tempo più importante ma anche più discussa, a partire dal 15 ottobre è stata esposta alle Scuderie del Quirinale a Roma in occasione della mostra per la celebrazione del settecentesimo anniversario della morte di Dante. In rete in molti si sono interrogati se quest’opera potesse avere delle correlazioni con l’attualità o potesse essere collegata in qualche modo simbolicamente ed esotericamente ad alcuni eventi specifici. Vediamo nel dettaglio che cos’è quest’opera così particolare.
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