Di tutto un Po Un po’ alla volta

UN si affida a se stesso: due pianisti, un giornalista-scrittore, un’esperta di progetti innovativi per le nuove generazioni, un giovane archeologo, un biologo e un medico, un cartografo, un giornalista musicale. E un liceale. Tutti a guardare con occhi e retroterra differenti le stesse immagini in scorrimento lento. Con me mia moglie e mio figlio che ha accettato l’avventura di famiglia che ogni anno si rinnova (è poi toccato all’Alpe Adria da Salisburgo a Grado e mentre scrivo mi trovo a Rivello, in Lucania: la transumanza dei tre mari). In un cicloviaggio si premia l’incontro fortuito, si accoglie la variante, si fanno i conti con gambe, sole, sete e appetiti. Si ride e ci si sorride, si discute, si recupera l’infanzia, la percezione del limite e ogni dettaglio è un racconto. La bicicletta è semplice, è un triangolo, due cerchi e una catena che collega tutto. È la velocità giusta, le montagne celesti un po’ alla volta diventano verdi, le case e i campanili piano
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