

Vivo in un’isola nell‘isola, in un avamposto di Sardegna di fronte Barcellona. Alghero è città catalana, l’Alguer per noi indigeni e Salighesa per i sardi. Noi affondiamo le nostre radici in mura fortificate su un mare che accoglie tramonti che fanno accapponare la pelle. Sì, il tramonto dietro Capo Caccia apre il cuore. Tutto si tinge di zafferano, arancione, rosso, carminio sino ad arrivare al viola e ogni volta pare più bello, più struggente e più avvolgente della sera prima.
Alghero fa isola a sé, nella lingua, nell’architettura, nelle tradizioni e nella sua cucina. Io adoro la cucina algherese dove la mescolanza è la parola d’ordine. Mia moglie Patrizia, nonostante le origini galluresi, cucina benissimo tutte le