FANTASMI DI ANIMALI (e dove trovarli)

Ilgatto è acciambellato su una poltrona e dorme davanti al camino spento. All’improvviso il suo riposo viene interrotto e si desta; inizia a guardare verso un punto restando immobile come in attesa. Scatta verso quel punto come attratto o richiamato da qualcosa o qualcuno d’invisibile all’occhio umano. Come sottolineato da alcuni studi scientifici, in certi animali i sensi come la vista e l’udito sono più recettivi di quelli umani; sono in grado infatti di vedere e udire entro un range molto più ampio rispetto a quello dell’uomo. Per questo motivo già nell’antichità si pensava che in questo modo potessero entrare in contatto con il mondo ultraterreno e venivano usati come “strumenti” per la ricerca paranormale.
C’è, però, un altro aspetto che spesso i ricercatori del paranormale non prendono in considerazione riguardo agli animali: la possibilità che anche questi ultimi, una volta deceduti, potrebbero in qualche modo restare legati alla vita terrena sotto forma di spiriti. Prima dobbiamo però porci una domanda: è possibile che le bestie possiedano un’anima? Agli inizi del 1600 se lo chiedevano già molti studiosi e accademici che teorizzarono l’assenza di anima negli animali e, oggi come oggi, per qualcuno sembra essere un dato di fatto. Nonostante ciò, nel corso della storia dell’umanità, non sono mancate e non mancano segnalazioni di presunte apparizioni spiritiche di animali non necessariamente legati a miti o leggende.
Come per la fenomenologia umana,
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